mercoledì 7 agosto 2013

L'Azzurro dopo un'estate giovane e rosada

Dopo il 2004 d'argento, la salute di tutto il movimento cestistico italiano è stata decisamente calante, sia a livello maschile, che femminile. Se l'Olimpiade di Atene rappresenta infatti il punto più alto della storia della Nazionale maschile dall'Olimpiade di Mosca '80 (e punto d'arrivo di buona parte di una grande generazione di cestisti che aveva portato l'oro continentale a casa nel 1999) che poi fu invece solo la premessa per un grande baratro, la rappresentativa femminile mancava l'appuntamento addirittura con gli Europei dal 2001. Le ragazze potranno infatti tornare a disputare i campionati continentali solo nel 2007 (con la scusa però che li organizzavamo noi) e hanno vinto la medaglia d'oro nell'ormai lontano 1938, conquistando solo un argento nel 1995.
Insomma, dopo aver addirittura mancato la qualificazione all'Eurobasket 2009, scendere più in basso di così sarebbe stato impossibile: da lì, infatti si poteva solo risalire e la strada intrapresa sembra essere finalmente buona per tutto il movimento.
Vorrei però cominciare dalle Azzurre, a mio modo di vedere più sorprendenti dei loro "colleghi" maschi per via della scarsissima importanza che, purtroppo, viene data al basket femminile nel nostro Paese.
La Nazionale italiana agli Europei 2013
In due anni di gestione Ricchini, l'Italbasket femminile si è qualificata perdendo una sola partita di qualificazione agli Europei nel 2012 e si è presentata quest'anno all'appuntamento in Francia con una squadra giovanissima, guidata sì dalle esperte Raffaella Masciadri e Kathrin Ress (che comunque è una 1985), ma infarcita di giovanissimi elementi come Sabrina Cinili (classe 1989) e, soprattutto, Francesca Dotto (classe 1993), una delle migliori giocatrici europee Under 20 in circolazione. Queste ragazze hanno fatto emozionare: esordio vincente - a sorpresa - contro la Svezia, battute dall'imbattibile Spagna di Amaya Valdemoro, le Azzurre, hanno sfiorato la qualificazione ai Mondiali per un soffio, perdendo di un nulla (solo 4 punti) contro la forte Repubblica Ceca (seconda ai Mondiali 2010 dietro gli USA) e dando l'impressione di potersela giocare con tutti e conquistando, pur con tantissime occasioni perse, un ragguardevole ottavo posto che fa ben sperare per il futuro: la squadra c'è i giovani elementi (e quindi il futuro) ci sono, e hanno fatto importanti esperienze.
Ma la soddisfazione più grande è arrivata qualche giorno dopo. E anche qui c'è la firma del colpevole: Francesca Dotto.
Francesca Dotto, nata nel 1993, è una
delle migliori esterne europee. Gioca a
Lucca dal 2012
Questa playmaker alta 1,69 ha letteralmente trascinato con 12,6 punti, 2,8 assist e 3,1 rubate a partita l'Italia ad una storica finale (persa anche lì di un soffio, per 53-59, ma con un terzo quarto, purtroppo da 3-20!) con la Spagna pigliatutto. Meglio di così, cosa si può chiedere?
Una Nazionale giovane, ragazze esperte e brave, uno dei migliori e più giovani prospetti europei in squadra (che fa due competizioni continentali in un anno, tra l'altro). Avanti così, Azzurre: il futuro dopo tanto tempo, è roseo!
Anche la situazione dei maschi è più buona rispetto al recente passato. La Nazionale U20 è addirittura riuscita nella storica impresa stavolta, di laurearsi Campione d'Europa! Amedeo Della Valle, un ragazzo di 196 cm di Alba, che gioca in NCAA ad Ohio State è stato addirittura nominato MVP del torneo, ed è riuscito più volte nell'impresa - ci sia permesso di dargli il soprannome che un tempo fu di Jerry West - di comportarsi da vero e proprio Mr. Clutc, di giocatore cui passare la palla per l'ultimo tiro: buzzer beater con la Spagna, replica in condizioni impossibili contro la Lituania per il supplementare ai quarti, splendida finale con 19 punti contro la mai doma Lettonia di un grande Janis Berzins (sentiremo probabilmente parlare di lui) in pochissimi giorni. Assieme a lui, un buonissimo gruppo, quello costruito da Stefano Sacripanti: Abass, Lombardi, Imbrò, Tonut sono buoni altleti, e soprattutto alcuni pezzi pregiati del nostro futuro cestistico. Meritano più spazio in campo nei Club, e si spera che lo possano sempre più dimostrare giorno dopo giorno.
MVP! Amedeo Della Valle
Il discorso sulla Nazionale A maschile è ogni giorno più complesso. Se è vero infatti che abbiamo quattro giocatori in NBA (nell'ordine: Bargnani, Belinelli, Gallinari e il freshman Datome) e premesso che comunque questa cosa non fa la differenza, anche e soprattutto alla luce dell'infortunio di Gallinari, seguire ogni giorno le notizie che giungono da Folgaria è sempre più distruttivo sotto l'aspetto psicologico. Sembra, infatti, che ogni giorno che passa e ci avvicini alla rassegna continentale, sia sempre più negativa la situazione per la squadra di Pianigiani.
Partita con un minimo di aspettative, alla luce dei successi delle giovanili e con la presenza (finalmente) di tutti gli "ameriKani" (per Gallo si è già detto), tutti con qualcosa  da dimostrare, con l'impatto di Daniel Hackett e la naturalizzazione di un talento come Trevis Diener, il destino degli Azzurri sembrava essere onestamente molto buono sulla strada che doveva portarci a Madrid il prossimo anno. Ci sono talento, fame, buoni giocatori che se amalgamati bene possono fare altrettanto.
E invece!! Dal forfait ingiustificato (lui dice su Twitter che è per recuperare da un infortunio) del talentuoso e coriaceo DaniBoy, all'abbandono di Polonara, fino a passare all'"infezione delle vie respiratorie" (parole del sito della FIP) di Bargnani, le notizie sono sempre più nefaste. Fu così anche alla partenza della Nazionale per i Mondiali del 2006, quando la Nazionale più forte di sempre (parole stavolta della Gazzetta dello Sport) venne beffardamente sbattuta fuori dalla Lituania per 68-71 agli ottavi al termine di una partita inguardabile da parte nostra e conclusasi con uno 0/3 ai tiri liberi concessi (molto generosamente) a tempo scaduto al nostro Gianluca Basile. Stavolta speriamo che l'esito sia diverso. Pur senza la forza di Gallinari e gli attributi di Hackett, ci sono Diener, Aradori, Cusin, Belinelli, Gigli, Datome. Tutti ragazzi che hanno provato ad imporsi e hanno ritagliato minuti importanti nei loro club, e che vantano anche minuti ed esperienze importanti tra qualificazioni europee dello scorso anno (mirabile cammino) e Eurolega (sponda Cantù/Milano). Sì, ci possiamo credere. Bargnani (speriamo) permettendo, e con impegno e buona volontà, i ragazzi di Pianigiani possono conquistare il Mondiale 2014.
Si comincia il 4 settembre a Capodistria con la Russia, c'è da arrivare tra le prime tre assieme a Turchia, Grecia, Svezia e Finlandia: non semplice, ma fattibile. Se c'è il gruppo, crediamoci, che tra le prime sette (la Spagna, possibilmente una delle favorite, è già qualificata al Mondiale poiché lo ospita) ci si può arrivare.

FORZA AZZURRI!!!

La Nazionale 2013 (al netto dei tagliati e degli assenti)