Sicuramente, nella definizione di ciascuno di noi, e per rispondere alla domanda "chi sono io", è importante anche il concetto di nazione, definita come
comunità di individui che condividono caratteristiche comuni quali la lingua, il luogo geografico, la storia ed un governo [Wikipedia, "Nazione"]Questa è una cosa da non sottovalutare mai, nemmeno nel mondo dello sport. Perché ci sono momenti nei quali il destino ti mette di fronte sul campo a delle occasioni storiche, che per la gioia di te stesso e del tuo paese vengono trasformati in imprese degne di nota e di memoria per le generazioni future, poiché scrivendo una parte della storia sportiva della nazionale, si tramanda anche, più o meno simbolicamente, una pagina di storia della propria nazione.
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La locandina della "Partita della morte" |
Gli operai ucraini, veri giocatori, accettano, si affronteranno lo Start Kiev contro la Flakelf (un qualcosa come "gli undici della contraerea"), allo stadio Zenith della capitale (quello che oggi è lo Stadio Olimpico di Kiev, finale degli Europei di calcio del 2012 tra Spagna e Italia) pieno esclusivamente di ufficiali germanici venuti ad assistere una partita che si sarebbe sicuramente conclusa con una vittoria dei dominatori. La partita inizia subito bene per la selezione tedesca, che va presto in vantaggio 1-0, anche perché volano botte da orbi e l'arbitro, naturalmente, appare essere quantomeno... Distratto. Per la cronaca, gli ucraini ad inizio partita si erano anche rifiutati di fare il saluto nazista al Führer, com'era invece tradizione prima di qualunque match.
Nonostante ciò, gli ucraini rifiutano l'ineluttabile, e chiudono il primo tempo addirittura in vantaggio per 3-1, con doppietta del grande Honcarenko, sorprendendo i nazisti in campo e sugli spalti. Nell'intervallo, un ufficiale tedesco munito di interprete entra nella baracca dello Start (altro che spogliatoi!), intimandogli chiaramente che se i tedeschi comunque non avevano niente da perdere (era solo una partita di calcio, dopotutto), se loro, gli inferiori, gli avessero battuti, avrebbero perso molto, molto di più.
La partita ricomincia, e i tedeschi agguantano il pareggio, siamo sul 3-3, con la squadra di casa che sembra oramai rassegnata, viste anche le minacce ricevute. E' a quel punto però che gli ucraini, più forti, semplicemente rifiutano di perdere: si rifanno sotto, e fanno 5-3, punteggio col quale terminerà la gara. Addirittura si narra di un gol non fatto, il sesto, nel fare il quale Klimenko scartò mezza squadra avversaria, portiere compreso, per fermarsi esattamente sulla linea di porta, girarsi, e calciare verso il centro del campo.
Era troppo, davvero troppo per i tedeschi. Appena finita la partita, Korotchich, un altro attaccante, venne subito portato via e fucilato. Altri sette, presi nei giorni successivi, verranno mandati nel lager, mentre il portiere e altri giocatori, verranno uccisi per rappresaglia nei giorni successivi. Makar Honcharenko (quello del 3-1) rimase uno dei pochi superstiti. Morì nel 1997 a Kiev, e il popolo ucraino gli fu talmente grato che allo Stadio Olimpico di Kiev c'è una targa che lo ricorda "A uno che se lo merita", assieme a tante statue che ricordano la dolorosa impresa nella capitale e in diverse città dell'Ucraina.
Lo sport, come detto, riserva altre storie, per fortuna meno tragiche della Partita della morte. Eccone di seguito una selezione di cinque, più o meno significative, tra calcio e Pallacanestro.
Amburgo, 22 giugno 1974 - Coppa del Mondo di Calcio: Germania Est - Germania Ovest 1-0. Unico ed importante confronto calcistico della storia tra le nazionali della due Germanie. Si gioca a Amburgo, la partita è l'ultima del girone Girone A. La Germania Ovest di Müller e Beckenbauer, che gioca in casa e alzerà poi la coppa davanti all'Olanda di Cruijff, ha 4 punti e arriva alla partita da imbattuta, ha superato infatti il Cile e l'Australia. Anche la Germania Est è già qualificata, con 3, resta solo da decidere chi passerà per prima nel girone, inoltre gioca contro i capitalisti di Bonn, e non è uno stimolo da poco. Ci pensa Sparwasser al 77°: un lancio lungo lo serve dalla destra, lui entra in area al termine di una cavalcata partita da metà campo, lascia lì un difensore occidentale e calcia dal limite dell'area piccola un violento destro che si infila sotto il sette. Uno dei pochi alti momenti dello sport di squadra tedesco orientale, al di fuori della pallavolo.
Monaco di Baviera, 9 settembre 1972 - Torneo Olimpico di Pallacanestro: Unione Sovietica - Stati Uniti 51-50.
Partita storica e famosissima, per diversi motivi. Non fu solo la prima sconfitta riportata dalla nazionale statunitense di basket ad un torneo olimpico (lo vincevano ininterrottamente da Berlino 1936, anche se all'epoca schieravano solo collegiali), ma anche perché giocata durante un'epoca calda della Guerra Fredda. Pensate che venne giocata addirittura alle 23:30 per consentire al pubblico americano di seguirla in diretta. Il finale fu molto controverso: la nazionale sovietica risponde colpo su colpo ai campioni americani. Il primo tempo si chiude 26-21, vantaggio URSS, gran parte merito del grande Sergei Belov che guiderà i sovietici con 20 punti. Dopo essere stati sotto per tutta la partita, a 10" dalla fine, Doug Collins riescì ad intercettare un passaggio e ad involarsi verso il canestro. Fermato con un fallo a 3" dall'ultima sirena, segnerà entrambi i liberi, portando gli USA avanti per la prima volta 49-50. L'allenatore dell'Unione Sovietica dell'epoca, Kondrasin, si precipita al tavolo degli UdC e chiese animatamente timeout, l'arbitro lo concesse in ritardo, quando ormai rimaneva solo 1" da giocare. L'URSS effettua la rimessa e il tempo scade, facendo iniziare i festeggiamenti USA. A quel punto intervenne, dagli spalti, il Segretario della FIBA in persona, il britannico William Jones, che chiese di ripetere la rimessa, con 3" ancora sul cronometro.
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A. Belov segna il canestro decisivo. |
Barcellona, 8 agosto 1992 - Torneo Olimpico di Pallacanestro: Squadra Unificata - Lituania 78-82.
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Il Dream Team lituano a Barcellona |
Colonia, 3 agosto 2004 - Amichevole Internazionale: Italia - Stati Uniti 95-78.
Per una notte, l'Italia è stata il vero Dream Team. A Colonia, nel corso di un'amichevole di preparazione alle Olimpiadi di Atene che termineranno per gli Azzurri in un incredibile e insperato argento dietro solo alla fortissima Argentina di Ginobili e Scola, la squadra di Carlo Recalcati infligge una lezione storica alla presuntuosa nazionale statunitense, partita con l'ambizione dell'oro, ma ribattezzata dai media USA dopo l'inglorioso terzo posto "Nightmare Team" (squadra-incubo). E' la vittoria di Pozzecco, di Basile (25), di Galanda (28), di Soragna che ripassano gli americani neanche fossero una squadra di dilettanti.
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Pozzecco abbraccia Basile |
Ankara, 31 agosto 2010 - Campionato del Mondo di Pallacanestro 2010: Grecia - Turchia 65-76.
Partita del secondo turno del Mondiale 2010, che vide seconda l'ottima Turchia guidata da Tanjevic soccombere alla solita nazionale USA pigliatutto degli ultimi, e possibilmente, prossimi anni. Alla viglia della partita, il premier turco Recep Tayyip Erdogan si affrettò a specificare che "quella contro la Grecia non è una semplice partita di basket", ma evidentemente era qualcosa in più. Da tempo ormai i due paesi sono politicamente in disaccordo su tutto: un continuo crescendo di tensioni, non ultima quella relativa alla questione irrisolta dell'isola Cipro (autentica anomalia all'interno dell'UE), dove il Nord musulmano è controllato dalle forze pro-Turche mentre il Sud è a maggioranza greco-ortodossa. Ben 10.000 rumorosi turchi si precipitarono alla Ankara Arena, a fronte di soli 100/200 tifosi greci. Il tifo era incredibile, un'autentica bolgia, pronta ad esplodere a qualsiasi canestro dei padroni di casa quanto a sommergere di fischi ogni possesso greco. L'orgogliosa nazionale di Spanoulis, Bourousis e Fotsis nulla poté, di fronte ad uno strepitoso Ilyasova da 26 punti, 6/6 da 3. Vinse la Turchia, meritatamente. Ma che clima quel giorno dentro il palazzo!